lunedì 5 settembre 2011

Prepararsi...

Per i corridori che aspirano al traguardo della Venicemarathon, settembre è un mese fondamentale.
L'aria esterna comincia a rinfrescare, quella interna comincia a farsi invece via via più calda... i giorni che mancano diventano sempre meno e nei pensieri cominciano ad aleggiare immagini, aspettative, dubbi, speranze, paure.
La preparazione entra nel clou, i chilometri aumentano, le energie da profondere negli allenamenti sono tante.
Fatica, stanchezza, gambe dure e doloretti diventano compagni di lavoro puntuali in molte corse di questo periodo.
Eppure siamo là, a sciropparci i lunghissimi, a perdere le gambe nelle ripetute, ad annaspare nei medi veloci e nei cambi di ritmo...
Soffrendo, a volte imprecando silenziosamente, ma siamo là a fare fatica, per quel dannato fascino della Maratona che ti sfianca e ti seduce, ti distrugge e ti attira, ti sfinisce e t'invoglia.
Prepararsi significa mettersi in gioco, abbandonare comode e facili certezze e gettarsi in una sfida.
Prepararsi significa crederci, avere fiducia in se stessi e avere la voglia di mettere in campo impegno ed energie per arrivare ad un qualcosa di grande con le proprie forze.
Prepararsi significa provarci, accettare la dura legge dello sport che premia o punisce, che premia o che sancisce sconfitta.
Prepararsi significa vivere appieno, prendere con entusiasmo l'avventura e non vivere in modo piatto, ma dare il meglio di sè.
Prepararsi è condividere, è essere accomunati da un sogno, è essere partecipi della stessa fatica e degli stessi dubbi verso il proprio sogno.
Prepararsi.....
ne vale la pena!
Anche quando la fatica tende a soverchiarti, le forze iniziano a mancare, la voglia di mollare si avvinghia a te...

Perchè vincere una battaglia ti dà una forza enorme,
un'adrenalina infinita,
un bagno di endorfine,
una cascata di emozioni,
un vulcano di sensazioni,
una tempesta di pensieri.

Ad ogni passo sentire il traguardo più vicino,
il calore della gente attorno
che tenta di entrare in quel modo che hai ovattato per renderlo sordo alla fatica...
poi l'ultimo ponte prima del traguardo ed ecco....
gli indescrivibili attimi che si provano negli ultimi cento metri di quel rettilineo finale,
con la laguna da una parte, la gente dall'altra
e tu che voli verso l'arrivo,
verso quella linea orizzontale....

Prepararsi è un pò come sognare,
si mette un pezzo di sè stessi sulle ali del destino
e si spinge con mente e con il cuore sperando di arrivare

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