mercoledì 20 aprile 2011

Don Marco Pozza

Sul sito della Maratona di Padova ho trovato nei giorni scorsi un intervento di Don Marco Pozza (il noto prete-corridore vicentino), il quale ha voluto dare risposta ad alcune polemiche che si erano sentite prima della Maratona circa la partecipazione degli atleti africani. Mi pare interessante riproporvelo.

Ciao a tutti,

Enrico

"Per il mondo dell’atletica sono il gotha della maratona mondiale: nomi che solo a pronunciarli mettono nostalgia e un pizzico d’invidia per quelle doti che fanno di loro gli dei nell’olimpo sportivo: se l’atletica è una religione, loro sono gli apostoli di una novella chiamata ad evangelizzare il pianeta. Non prestare loro ascolto, come nella tradizione biblica, significa soccombere sotto il peso della propria superbia. Perchè laddove manca la sana competizione nemmeno il talento cristallino si sente costretto a migliorarsi. Li cercano a suon di quattrini, se li contendono le più importanti maratone del mondo, grazie a loro il limite dell’uomo bianco è costretto a non sentirsi sazio. Come sarebbe stata triste la Maratona di Sant’Antonio – un santo venerato anche nella Rity Valley dove loro tengono casa – senza di loro, i grandi atleti etiopi e kenioti che sanno dare lustro e spettacolo alle competizioni internazionali.



Qualcuno – degno rappresentante di una politica fondata sulle provocazioni e sulle sparate (purtroppo non solo metaforiche) – mesi fa avanzò la proposta di non finanziare la maratona di Padova perchè partecipano e vincono “atleti africani o comunque extracomunitari in mutande”. Quel giorno leggendo i giornali pensammo davvero che un ossicino o qualche oseleto fosse entrato nel cervello anziché nella gola di quell’uomo alquanto bizzarro. Perchè ci vorrebbe l’umiltà di un elefante dentro ad un negozio di Swarovski definire “extrcomunitario in mutande” un atleta come Hailè Gebrselassie (unico uomo al mondo ad essere sceso sotto le 2 ore e 4 minuti nella Maratona), Martin Lel, Samuel Wanjiru, Abel Kirui e Ben Chebet. Sarebbe un po’ come boicottare la teoria della relatività solo perchè firmata da Albert Einstein che, non ci stupiremmo, potrebbe di questo passo essere definito “sporco nazista” solo perchè tedesco. O ignorare le poesie di Marquez solo perchè “terzomondiale”.


L’ignoranza di costui domenica sarà vinta dall’entusiasmo di tutti quegli appassionati che ogni giorno invadono gli argini della nostra splendida città alla ricerca di un sogno che non è necessariamente la gloria: una boccata d’ossigeno, una distensione della mente, un ritrovare la serenità perduta. S’allenano per mesi, inanellano piccole rinunce e costruiscono sfide amicali, si pongono un limite per il solo gusto d’avvicinarsi e contemplarne il seguito. Un giorno la politica capirà – magari dando l’esempio pure alla Chiesa – questa nuova religione laica ch’è la pratica della corsa, una forma di ascesi che costringe l’uomo ad andare alla ricerca delle motivazioni più profonde per risalire verso l’alto delle sue capacità e raggiungere quella forma di estasi sportiva che, fosse anche solo per un secondo, ripaga di mille sacrifici fatti sotto il sole d’agosto o il ghiaccio dicembrino. Assindustria a Padova è un nome nobile e rispettato e nella sua scuderia annovera campioni e campionesse venute da lontano. Giustamente ne sono gelosi e ne proteggono la classe, ma ci piace pensare che dietro a tutto ciò ci sia la ricerca continua del meglio sul quale investire. Forse non c’è nessun altro popolo oltre quello africano che nella maratona possa dare ragione di una bellissima frase del film “Momenti di gloria” quando il protagonista esprime in un concetto il senso stesso della sfida: “credo nella ricerca della perfezione e io porto l’avvenire con me”. Avvenire che stavolta – peccato per i “celoduristi” – ha il volto colorato di nero. E noi domenica saremo orgogliosi di guardarli con un pizzico di emozione e scoprire che dietro quella velocità è nascosta l’arma del loro riscatto. Che, peccato per il consigliere, val ben più di un bicchiere di Rabosello e di una “Scolopax rusticola” (traduciamo per i puristi del veneto scolastico: “beccaccia”)."

Don Marco Pozza

martedì 19 aprile 2011

Le dieci perle

Marzo 2008....Aprile 2011.
Sono passati poco più di tre anni da quella fatidica volta in cui feci conoscenza con la Maratona.


Marzo 2008, Treviso.
Un paio di scarpe Puma prese a Pittarello a 30 euro, un vecchio orologio Casio al polso e una volta i 30 km alla Marcia di Povolaro nelle gambe come massima distanza percorsa...
con questo mi presentai dinnanzi alla mia prima Maratona, con la semplice incoscienza di un giovanotto che di corsa non ne sapeva nulla, se non quella che si faceva dietro ad un pallone.
Arrivò quel giorno e sentivo parlare di lunghi e di ripetute, di carico e scarico, di andature a tal minuti al km, di pacemaker.... termini incomprensibili alle mie orecchie.
Ma avevo altri tre amici al mio fianco, due per la verità conosciuti proprio in quell'occasione, che mi avevano trascinato in quell'avventura che volevo provare.
Mi sembrava una cosa epica...un'impresa da eroi...
Ed epica fu.
Se sfortuna volle che Enrico quella mattina fu costretto a rinunciare a partire, fu indimenticabile il battesimo che incontrammo io, Mirko e Andrea.
Sulle ali di un tifo davvero straordinario, trovai in Andrea un compagno con il quale farmi forza e correre verso l'arrivo.
Piansi quella volta.
Lacrime di sofferenza e di dolore.
Feci conoscenza con la grande crisi dopo il 30°km e con i crampi.
Ma piansi anche di gioia per avercela fatta, perchè mi sembrava di aver compiuto qualcosa di straordinario, io, da solo, con le mie forze.
E non nascondo che la sera andai a letto con la medaglia sul comodino...
e come non nascondo che per un mese le mie gambe sentirono il peso devastante di uno sforzo a cui non erano pronte.

Domenica 17 Aprile 2011, Prato della Valle.
Le mie collaudatissime New Balance ai piedi, il fedele Garmin al polso a indicarmi la velocità, la canotta del Neveroccia Running Team addosso da onorare e una marea di km alle spalle.
Parto veloce, sotto ai 4 al km, deciso a non mollare, a tenere quel ritmo fino alla fine.
Dopo poco resto solo, sono io e la strada e basta... con solo la gente ai lati ad incitare...km dopo km, fino alla fine....
Entro nella piazza e lo speaker annuncia il mio nome, un ultimo sforzo ed ecco che taglio il traguardo... 2:46:52 è il real time.... è il mio nuovo primato personale.


Marzo 2008...Aprile 2011.
Tre anni fatti di dieci perle brillanti.
Dieci Maratone e dieci record personali consecutivi.
A pensarci è incredibile, perchè si sà, per migliorarsi tutto deve andare alla perfezione, basta un nulla per mandare tutto all'aria.
Eppure ci sono state giornate storte, momenti di grande difficoltà... ma sono riuscito a superarli con il cuore.
Ricordo benissimo tutte e dieci le gare, quell'insieme di fatica smisurata mischiata all'adrenalinica gioia del traguardo me le ha impresse dentro tutte....

Treviso, marzo 2008      3:36:56

Venezia, ottobre 2008    3:19:30

Malo, novembre 2008    3:17:44

Treviso, marzo 2009       3:00:21

Venezia, ottobre 2009     2:59:02

Firenze, novembre 2009  2:54:46

Verona, febbraio 2010    2:54:24

Venezia, ottobre  2010    2:52:14

Verona, febbraio 2011    2:51:52

Padova, aprile 2011        2:46:52

Dieci perle di cui vado fiero, perchè frutto della mia passione e del mio sudore.
Di certo non sono tempi da campioni..... perchè io non sarò mai un campione.
I campioni sono ben altra cosa, sono atleti eccezionali ai quali madre natura ha regalato doti straordinarie, alle quali vanno aggiunte la voglia e la possibilità di allenarsi al meglio, seguiti da allenatori esperti.
Ma non è quello che voglio essere un campione.
Cerco di migliorarmi, di divertirmi, di vivere queste magnifiche esperienze che temprano fisico e spirito e così magari un giorno avrò anch'io qualcosa da raccontare e da ricordare a chi lo vorrà...
E non è certo mia intenzione celebrare me stesso con questa pagina, non sono il tipo e chi mi conosce sà che tendo ad essere un pò schivo, perchè stare al centro dell'attenzione mi imbarazza da morire.
Quello che voglio dire con questa pagina è GRAZIE.
Perchè questo cammino di dieci perle è merito dell'amicizia e del bene che mi volete voi amici miei...
Voi che mi sostenete dall'inizio, che mi incitate,
voi che prima delle grandi corse mi chiamate o mi scrivete un messaggino per farmi un in bocca al lupo,
voi che quando sono infortunato vi preoccupate per come sto e mi tirate sù di morale,
voi che quando mi vedete correre in giro mi strombazzate con il clacson,
voi che mi bombardate di messaggi e complimenti dopo le gare,
voi che sapete il lavoro che c'è dietro ai risultati,
voi che sapete i salti mortali che occorre fare molto spesso per allenarsi,
voi che siete lungo il percorso o all'arrivo a darmi forza con il vostro affetto,
voi che credete in me nonostante gli errori e i difetti della persona.

Queste dieci perle sono dedicate a voi, perchè non si può non cercare di migliorarsi con degli amici così.... siete voi che mi spingete a migliorarmi e a dare sempre il massimo.

Con affetto,Luca

venerdì 15 aprile 2011

....un po' di carne al fuoco!


Dopo la bella cena di sabato 9 aprile presso la Corte dei Ciliegi, dove abbiamo rievocato le epiche gesta della Treviso Marathon, il nostro Ammiraglio Enrico Povolo detto Il Grande ( perchè zitto zitto ha infilato un 3 e 19 che lascia presagire nuovi record in previsione di Venezia) sentendo i momorii della ciurma ci ha subito tacitati rifilandoci come a scuola un bel compito in classe a quiz: quante gare correre e dove correre nel 2011 aspettando la Venice Marathon. La tavolata si è subito infervorata e si sono formati diversi gruppi di lavoro che alla fine hanno portato a stilare il foglio che qui vi allego. Per gli assenti il compito va eseguito a casa e consegnato al più presto!!!!!

martedì 12 aprile 2011

Iron Man

Sono ammalato in questi giorni, resto a casa con il pc spesso aperto. Tra un filmato e l'altro , mi guardo i video del campionato IronMan delle Hawaii, spettacolere per posti e prestazioni atletiche.

Poi mi imbatto in un video incredibile, frutto di una colonna sonora struggente e di un contenuto umano eccezionale. Un uomo che ha concluso un IronMan con il figlio .

Ve lo propongo qui  :


Se solo potessi avere metà della forza di quest'uomo ...

Benny

lunedì 4 aprile 2011

Che MaraVilla!

Domenica 4 Aprile 2011
ore 7.30 casa Benato - Zanon

Drriiinnn (sveglia)
- 'Ngiorno ... allora che fai ... vai?
-Sì Dai , non sto malaccio.
-Hai ancora raffreddore e tosse come ieri e l’altroieri?
-Meno.
-Vabbè, torna presto.
-Ok,  faccio il giro corto.

ore 13.45 , parcheggio zona piscine di Altavilla
Driin (cellulare)
-Ma dove ca ......o sei finito? Ero in pensiero .....
-Scusa , ho fatto il giro largo.
-24 km, sito matto ??!! Stavi poco bene ... e se ti veniva male ...
-Beh .. no .. veramente ho fatto i 42! Eppoi ho anche già mangiato , vai tranquilla.
-Ma come ... 
-Dopo ti spiego ...

La maratona di Altavilla del Benny ha questo curioso retroscena domestico. Prima indeciso se fare una sgambata sui colli, poi, di fronte al bivio 24-42 (l'altro bivio 12-24 non ha avuto storia) non ho resistito e mai decisione fu più azzeccata! Un percorso FANTASTICO mi ha accompagnato in lungo e in largo per i colli Berici, il tutto coordinato magistralmente dagli organizzatori.

Ma per i più curiosi scriverò un po’ di più!

Parto tranquillo verso le 9 meno un quarto (un po' tardino ... dovevo fare il giro corto, no?!) e su verso i campi da golf di Brendola. Camminata svelta in salita e poi ci si addentra in boschi e boschetti. Chi ha fatto questa marcia ricorda sicuramente un punto in particolare dove si arriva ad una radura, e a destra c’e uno scorcio che lascia senza parole : una vista maestosa su una zona di Brendola ed i suoi colli. Da stare lì almeno 5 minuti per gustarsi quel panorama. Poi il percorso procede con dolci salite e piccole discese. Quando faccio le discese (mi pace andar forte) metto sul cruscotto la foto del coach che mi ricorda : va pian! Sento le gambe pronte e la giornata è splendida : in fondo in fondo l'idea dei 42 sta nascendo cammin facendo! Devo allora sapermi gestire sia in salita che in discesa.
L'ombra degli alberi mi protegge dal sole carico che splende e scalda; i ristori (acqua, the, fette biscottate e arance: non manca niente!) mi fanno riposare qualche secondo. Quando poi mi appare davanti, la calamita del cartello 42 è troppo forte e decido quindi di seguire le mie sensazioni. Un motivo ce l'ho, no? A Treviso è stato "Guardare e non toccare", oggi invece tocco eccome.
Il traguardo immaginario della mezza maratona è in un posto storico per me e per i miei amici. Un casolare diroccato a San Giovanni Monte. Fatalità la sera prima l'abbiamo rievocato nei nostri ricordi delle feste di pasquetta di molti anni fa, vista il periodo pasquale ormai alle porte. E il giorno dopo si è materializzato all'interno della marcia. Guarda un po' il destino!
La seconda metà di tracciato è prevalentemente in discesa, c'è qualche strappetto (sempre affrontato camminando svelto) in salita, ma mi sento bene e non sento praticamente mai una crisi. Correre in queste condizioni è proprio diverso rispetto alla corsa su strada . Faccio l'esempio dell'orologio : non l'ho mai guardato fino ai 22 km (l'ho lasciato semplicemente sull'ora, neanche premuto start per memorizzare o guardare il passo e/o il tempo di corsa). Più o meno al km 36 raggiungo e parlo un po’ con Luca ed Antonella che procedono tranquilli, brava e coraggiosa lei a proseguire dopo un piccolo infortunio.  
L’ultimo km , poi , l’ho fatto camminando : un po’ perché ero stanchino un po’ per far rilassare i muscoli. Tanto già sapevo che comunque mi aspettava un bel ristoro finale : piatto di pasta con ragù , pan biscotto , formaggio e dolci. E anca vin bon!
Adesso un po’ di voti :
voto 10: agli organizzatori : con 2 euro fare iscrizione , 7 ristori , abuffata fnale e Giornale di Vi in omaggio è qualcosa di incredibile. Scopro poi (me l’ha detto Luca durante la corsa) che dovevo fare il biglietto da 3euro . Pazienza, cambiava di poco la sostanza. Lunga vita!
voto 8 : al signore del ristoro del 26° km : quel  mezzo bicchiere di Bonarda offertomi era davvero buono!
Voto 6 : a Elena che ha tentato di tenermi a letto; ti do la sufficienza solo perché il pomeriggio hai accettato di giocare a racchettoni!
Voto 4 : alle lucertole ; ho preso un bel po’ di spauracchi quando ste bestiole scappavano in mezzo alle foglie ai lati della strada… la prossima volta porto Micy che vi sistema!
Voto 2 : mmmh  … boh! Non ho gravi insufficienze per stavolta.
Bene cari lettori vi saluto e ci vediamo presto,  oggi ho scritto la mia esperienza sulla Maratona di Altavilla … pardon : della MaraVilla!

BennBoy